Campo Scuola, imbarazzante il suo stato di salute, urge riqualificazione

image28 Maggio 2024
L’atletica leggera, la regina degli sport, da noi è una regina scalza. Dopo la sentita commemorazione del maestro dello sport Primo Sinno, finalmente degnamente ricordato con l’intitolazione della pista che svetta in cima alla collina di Serra Venerdì, non si è fatto attendere l’invito di alcuni addetti ai lavori ad allargare lo sguardo sullo stato di salute dell’impianto sportivo. Imbarazzante.

Da parte dell’Amministrazione comunale, per la verità, è stato ribadito un percorso che riguarda la candidatura di un progetto di ristrutturazione dell’importo di circa 400mila euro. Si tratta di fondi regionali, se ne sente parlare ormai da tempo e quello che chiedono quasi in punta di piedi, ma convintamente gli sportivi è un confronto, per saperne qualcosa in più circa un’attesa che sperano non vada delusa.

Lo stato di precarietà è evidente, saltano palesemente all’occhio le condizioni comatose in cui versa il prato. Un deserto in cui solo nelle scorse ore è comparsa qualche macchiolina di verde in virtù degli acquazzoni dei giorni scorsi. Ma non è tutto.
Per quanto riguarda le attrezzature è lungo l’elenco delle carenze. Non si sa più nulla della gabbia dei lanci da quando c’è stata la visita del Papa. Viene fatto notare che fu rimossa da personale non qualificato e mai più ripristinata. Svanite nel nulla anche le attrezzature per il salto con l’asta da circa 5 anni e non è più possibile organizzare meeting di livello. Mancano i materassi per il salto in alto e nessun rinnovo è stato eseguito da dieci anni a questa parte per quanto riguarda le buche del salto in lungo, in fondo, si tratta di aggiungere sabbia pulita a norma, niente di più.

Dubbi, infine, vengono sollevati sui termini contrattuali della custodia, che si prorogano di sei mesi in sei mesi. Lo stato d’incertezza aumenta, diventa generalizzato e non alimenta quella passione che nel ricordo di Primo Sinno ha fatto emergere un’altra mitica figura del Campo Scuola, il suo vero custode per decenni, il compianto Saverio Ruggieri. La manutenzione attiva, sembra un’ovvietà, è fondamentale per la struttura di Viale delle Nazioni Unite.

Ultima segnalazione, ma non per importanza, è la decisione di eliminare 48 alberi di alto fusto. Non sono pochi e non ci sono più dall’aprile del 2023, tagliati per questioni di sicurezza, esiste un’apposita ordinanza, la numero 127 del 24 marzo dell’anno scorso. Si disse che sarebbero stati subito sostituiti, come è ovvio che sia in una realtà in cui la buona ossigenazione fa intimamente parte delle pratiche sportive. Eppure, a distanza di 14 mesi nessuna pianta è stata messa a dimora, con una conseguenza facilmente prevedibile. Accade che, quando piove, l’acqua dilava il terreno sul versante in cui è avvenuto il diradamento. Acqua piovana che inonda puntualmente la salitella, oltre a sporcare la strada e a intasare la fogna.

Insomma, a parte gli intensi momenti di ricordo e l’intitolazione che ha scaldato i cuori di storici e appassionati dell’atletica, chi ama questa nobilissima disciplina chiede solamente di poterla solamente onorare, così come è giusto che sia e così come è stato da gli anni Sessanta: non solo fucina di campioni, soprattutto luogo di socializzazione e crescita per numerose generazioni di materani.
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