Servizi sociali

I servizi sociali agiscono nel rispetto di disposizioni nazionali, regionali e comunali, con la funzione di promuovere il benessere e l’autonomia dei cittadini, dei nuclei familiari e della comunità locale. Luoghi in cui esporre e affrontare i problemi, tramite percorsi che vanno dall’ascolto fino a concordare gli interventi opportuni, le prestazioni necessarie.

I servizi sociali per una città come Matera sono essenziali.
Occorre creare, come già realizzato da altri comuni, uno sportello di "Segretariato sociale" con la funzione di rispondere all’esigenza primaria di:
  • avere informazioni complete in merito ai diritti, alle prestazioni, alle modalità di accesso ai servizi;
  • conoscere le risorse sociali disponibili nel territorio che possono risultare utili per affrontare esigenze personali e familiari nelle diverse fasi della vita.
Nell’ambito di tale servizio è fondamentale istituire anche un servizio di informazione in merito ai rapporti cittadino/istituzioni bancarie e finanziarie e al crescente sovraindebitamento che, sempre maggiormente, sta interessando ampie fasce della popolazione del nostro territorio, anche in conseguenza delle ripercussioni avute dalla pandemia da Covid-19 sul tessuto economico e sociale nazionale e locale.

Sono previsti precisi capitoli di spesa per gli interventi sociali e socio-sanitari, ma è lo strumento di programmazione finanziaria del Piano Sociale di Zona che può intercettare trasferimenti nazionali e regionali finalizzati a dare corso a quei servizi prioritari definiti in sede di programmazione regionale e locale secondo il criterio del bisogno e non della ripartizione delle risorse in chiave campanilistica. La funzione del Comune deve essere propositiva, contribuendo con vigore nel mettere finalmente a sistema i servizi prioritari indicati dal Piano regionale delle politiche sociali e che afferiscono ai diversi livelli di un Welfare moderno.

La programmazione sociale del Comune deve quindi necessariamente integrarsi ed esplorare percorsi e progetti finalizzati al lavoro e all’inclusione sociale dei disabili, ma praticare anche forme di intervento qualificate e mirate di contrasto alla povertà e di inclusione sociale per le persone e i nuclei familiari che, non ultima la causa degli effetti della crisi economica acuita dalla pandemia, versano in condizioni di particolare disagio. È quindi opportuno pianificare l’offerta dei servizi sociali comunali, attraverso i Piani sociali di zona.

Il processo decisionale deve essere aperto alla partecipazione dei cittadini con un’attenzione ed un coinvolgimento maggiore delle donne. Le donne sono coloro che esplorano la ricchissima dimensione del quotidiano che va dal loro lavoro produttivo, al ruolo familiare e a quello della cura, pertanto sono in grado di testimoniare quanto possa essere efficace un sistema di offerta e distribuzione dei vari servizi dell’amministrazione comunale e le parole chiave per una buona programmazione sociale saranno sicurezza, accessibilità socio-economica, prossimità, giovani, condivisione.

Sarà la qualità della vita quotidiana la chiave di volta che sosterrà una nuova pianificazione dei servizi, e le donne saranno protagoniste perché con la loro attenzione al quotidiano sanno cogliere le necessità e gli interventi utili a rendere meno gravoso l’impegno necessario per organizzarsi giorno per giorno, alleggerendosi da una serie di preoccupazioni. Le donne oltre che essere preziose interlocutrici devono essere protette.

La violenza maschile sulle donne essa stessa è diventata "quotidiano" ed è pertanto necessario un impegno istituzionale strutturale e di lungo periodo. Con la creazione di centri antiviolenza e reti di sostegno, con figure professionali adeguate che abbiano anche il compito di realizzare programmi educativi a prevenire il fenomeno che è diventato piaga sociale.

Sarà anche necessario riattivare una rete territoriale di servizi "socio-sanitari", attraverso accordi di programma con le istituzioni sanitarie, con caratteristiche multidisciplinari a tutela della salute e del benessere sociale: dai servizi domiciliari ai servizi comunitari a ciclo diurno, dai servizi residenziali e semi-residenziali ai servizi e agli interventi di inclusione sociale, dai servizi per le famiglie agli interventi di prevenzione del disagio minorile e alle forme alternative di istituzionalizzazione dei minori, dai servizi per la prima infanzia agli interventi per favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro delle madri e dei padri con elevati carichi di cura, migliorando i servizi che consentono l’accesso, l’ascolto, l’informazione, l’orientamento dei cittadini e la presa in carico dei loro bisogni/problemi. In questa prospettiva, fondamentale è promuovere e sostenere il mondo dell’associazionismo, che a vario titolo si occupa di sociale, valorizzando l’apporto e definendo forme stabili di confronto e di partecipazione.

Rientra in queste tematiche l’ospedale di Matera. La comunità, se necessario, dovrà mobilitarsi per evitare l’ulteriore depotenziamento di una struttura che la città ha realizzato dopo decenni di lotte. La conferenza dei sindaci può dire la sua e farsi rispettare in sede di elaborazione di pianificazione sanitaria a livello regionale.

Quanto ai temi riguardanti la salute, non si può non riprendere la questione del monitoraggio sulle emissioni gassose del cementificio, sorto nel cuore dell’altopiano murgico materano, a ridosso del Parco della Murgia, di una tra le più importanti aree archeologiche del bacino mediterraneo. I riflessi indiretti sulla salute della comunità hanno un peso specifico se la cura dei parchi cittadini e delle aree verdi incidono sugli standard generali della qualità della vita.

In questa stessa ottica, di salute collettiva, va considerata la questione dell’inquinamento elettromagnetico ( tralicci con antenne, ripetitori, istallati per garantire la copertura degli smart phone in commercio oramai già tutti abilitati alla nuova tecnologia di rete 5G) e deve essere fatto salvo il principio di precauzione quale misura improntata alla scientificità degli esiti e alla prudenza che queste materie richiedono.

Non di meno, la salute pubblica, intesa come cura del patrimonio sociale, non può non prescindere dall’individuazione di spazi pubblici e dalla loro assegnazione alla socialità, luoghi da destinare all’incontro e all’aggregazione per i giovani, associazioni culturali e anziani.
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